Strumenti di risparmio: Paolo Tradati, Responsabile Area Finanza di BCC Carate Brianza, racconta i PAC

Mai come in questo particolare momento quello del risparmio è uno degli argomenti di cui si discute di più: secondo l’ultima relazione annuale della Banca d’Italia, la tendenza degli italiani a “mettere da parte” si è infatti accentuata nel corso del 2020, ossia a partire dall’emergenza sanitaria causata dal COVID-19: da un lato, i consumi si sono infatti ridotti mentre dall’altro la propensione al risparmio è aumentata.

La tendenza è confermata anche dall’Indagine Straordinaria sulle Famiglie Italiane (ISF) condotta sempre dalla Banca d’Italia nella primavera di quest’anno, dalla quale sono emersi dati davvero degni di nota: circa il 40% degli intervistati ha infatti dichiarato di aver cercato di accumulare risparmi dall’inizio della pandemia, spesso addirittura in misura maggiore rispetto agli anni precedenti.

È proprio in questo contesto che è importante avere un quadro chiaro degli strumenti di risparmio attualmente disponibili: uno di questi è rappresentato dai Piani d’Accumulo del Capitale, ossia i cosiddetti PAC, in assoluto una delle soluzioni più etiche e flessibili per un ampio ventaglio di ragioni, in primis quello di consentire virtualmente a chiunque di partecipare a un movimento di mercato.

Nel parliamo in dettaglio con Paolo Tradati, Responsabile Area Finanza di BCC Carate Brianza, in questa intervista.

Buongiorno Paolo! Puoi spiegarci cos’è un PAC e quali sono i vantaggi nel sceglierlo? 

PAC è l’acronimo di Piano di Accumulo Capitale, ovvero una modalità di sottoscrizione di uno strumento finanziario attraverso il costante e progressivo acquisto di quote mediante il versamento periodico delle somme necessarie. Si tratta di una modalità flessibile di investimento che non richiede grosse somme iniziali e che permette anche a chi dispone di piccoli importi di partecipare ad un movimento di mercato. La periodicità dell’investimento elimina i rischi del “tutto e subito”, riducendo o neutralizzando il pericolo di grosse oscillazioni di mercato che potrebbero colpire un investimento fatto in un’unica tranche. L’investimento che si crea con il PAC è, per sue caratteristiche, costruito su un prezzo medio di acquisto, che beneficia nei momenti di rialzo ma che è nel contempo in grado di approfittare degli storni del mercato con acquisti su livelli tali da migliorare la media di carico.”

Come funziona e quanto dura il PAC, e quali sono i suoi costi di gestione o commissioni?  

“Nel sottoscrivere un PAC l’investitore sceglie in primo luogo lo strumento sul quale intende investire e nel contempo le modalità con le quali intende portare avanti l’investimento. Sono elementi sostanziali della strategia la durata del piano di accumulo e la somma che periodicamente il cliente si impegna a versare, elementi che possono essere concordati con il proprio consulente finanziario secondo le caratteristiche reddituali e le capacità di spesa del cliente.”

La durata del PAC è flessibile e dipende dalle capacità di spesa del cliente. La tecnica adottata per sottoscrivere l’investimento suggerisce in ogni caso di ragionare in un’ottica di medio/lungo periodo, su un orizzonte temporale cioè tale da massimizzare i vantaggi di un ingresso progressivo sul mercato finanziario. Al di là di queste considerazioni generali molto dipende anche dal tipo di asset allocation scelta: un investimento azionario darà il meglio nel lungo periodo mentre si può ragionare su orizzonti meno dilatati se si investe sul mercato obbligazionario. Il PAC può essere considerato anche una sorta di risparmio forzoso: programmato ex ante e sviluppato nel tempo, riduce notevolmente la componente emozionale sia degli investimenti sia di spese ed impieghi meno razionali dei propri risparmi. Per quanto riguarda gestione e commissione, le spese sono minime e in molti casi addirittura nulle, non ci sono costi di entrata o costi di uscita e le spese quasi sempre si limitano ai costi di diritto fisso. Sono numerose le promozioni e le campagne che si possono sfruttare ed è per questo che invitiamo i clienti a contattare i nostri operatori per ricevere preziosi suggerimenti.”

Come iniziare un PAC? Quali requisiti è opportuno rispettare e quale minimo è eventualmente necessario investire? 

“Per l’inizio di un PAC il mio consiglio è quello di rivolgersi ad un consulente specializzato il cui contributo è ancora più importante rispetto ad un investimento fatto in un’unica tranche. Oltre alla scelta del mercato e dello strumento infatti un professionista saprà consigliare il potenziale investitore anche nella scelta degli importi da sottoscrivere e nella frequenza e dimensione delle rate. I requisiti da rispettare non differiscono da quelli da osservare per qualsiasi investimento in strumenti finanziari, da questo punto di vista il PAC non ha caratteristiche di complessità superiori a quelle tipiche di un investimento finanziario.”

“Rispetto infine all’investimento iniziale, come accennato la caratteristica principale del PAC è quella di permettere l’accesso ai mercati finanziari anche con un esborso minimo. Presso il nostro istituto è possibile attivare un piano di accumulo con rate a partire da 50 euro.”

È possibile modificare l’importo del contributo mensile del PAC? 

“La flessibilità del PAC è totale e si concretizza non solo nel momento della sua accensione con la definizione dell’importo periodico da sottoscrivere e dello strumento che si intende acquistare ma anche durante la vita dell’investimento. Il piano di accumulo infatti può essere sospeso qualora si verifichino circostanze che riducano la capacità di investimento del cliente o addirittura chiuso in anticipo.”

Perché affidarsi a BCC Carate per un PAC? 

“Perché con un universo investibile e un catalogo prodotti tra i più vasti dell’intero settore nazionale la scelta per il cliente è davvero illimitata e i nostri consulenti saranno in grado di consigliare l’opzione migliore nel completo interesse dell’investitore.”

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